La successione di due piazze poste su diversi livelli risolve il passaggio tra la città storica e la città contemporanea. La prima, una sorta di piazza-giardino delimitata dal fronte dell’ex Hotel Palace, genera una pausa nella densità del nucleo urbano e, aprendosi verso lo specchio d’acqua, interrompendo il tradizionale percorso del lungolago. La seconda piazza invece, posta ad un livello più alto, è pensata come un foyer aperto verso la scenografia del paesaggio, da cui è possibile accedere al teatro e agli spazi espositivi.
Questi due grandi spazi – per la loro natura funzionale – sono differenziati e posti in antitesi concettuale: il primo è aperto ed estroverso essendo uno spazio di celebrazioni; il secondo è introverso essendo piuttosto legato alla riflessione. In entrambi è la luce lo strumento che definisce la diversa natura dei luoghi capace anche di avviare una nuova dialettica tra la città e il lago.
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