La regione del lago Ceresio, definita entro il dominio di spazio tra i massicci montuosi del San Salvatore e del Bré, offre alla città di Lugano una risorsa unica sotto il profilo della qualità paesaggistica. Nel corso della vita della città, il lago è stato una presenza chiave che ha permesso la sua prosperità a partire dalla seconda metà del diciannovesimo secolo. Nelle varie fasi storiche, il rapporto che intercorreva tra la città e il lago, è cambiato profondamente, così come è mutato lo spazio di contatto tra le due entità, nella cultura, nell’utilizzo, negli spazi, nelle strutture e nell’approccio che l’individuo aveva con l’acqua stessa. Attualmente il quai, per la concezione ottocentesca del belvedere, offre al visitatore unicamente una lettura contemplativa dello spazio lacustre. Il progetto Vel di Seta, nelle sue molteplici declinazioni, mira complessivamente a creare un nuovo equilibrio tra la riqualifica del quai ottocentesco, e la restituzione di spazi di contatto diretto al lago. Il progetto pone attenzione al nuovo disegno del paesaggio urbano e del verde del Lungolago e centro di Lugano. In tal senso il progetto prevede di raccogliere temporaneamente le acque tempestive in piccole depressioni in Parco Ciani e cisterne in Piazza Manzoni, per poi rilasciarle gradualmente nel lago evitando in questa maniera fenomeni di allagamento ed inondazioni. Nel breve periodo, la città potrebbe dotarsi di sistemi innovativi e sostenibili in termini economici e ambientali, che oltretutto qualificano lo spazio pubblico, oltre che rispondere alle nuove esigenze che il cambiamento climatico impone agli ambiti urbani contemporanei. Lo spazio del lungolago diviene riflesso di una realtà più ampia: un luogo che testimoni il passato in ogni sua stratificazione, che sia spazio di attività, vita e condivisione e luogo che abbia consapevolezza del suo ruolo nel futuro della città.
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